Pulizia fai‑da‑te e uso di additivi per il FAP: quando funziona davvero?

Il FAP intasato è un incubo per ogni automobilista con un’auto diesel. Ma prima di correre dal meccanico e sborsare centinaia di euro, vale la pena provare la pulizia fai-da-te. Funziona davvero? Dipende tutto da quanto è messo male il tuo filtro.

Perché il FAP si intasa

Il filtro antiparticolato nasce per catturare le sporcizie che escono dal tuo motore diesel. Peccato che spesso finisce per diventare un collo di bottiglia. La colpa? Principalmente tua, se guidi sempre in città facendo solo tragitti brevi.

Il FAP ha bisogno di temperature elevate per bruciare la fuliggine accumulata, ma nel traffico urbano non ci arriva mai. Risultato: accumulo progressivo di particolato che alla fine blocca tutto. Peggio ancora quando interrompi le rigenerazioni spegnendo il motore al momento sbagliato.

Altri colpevoli? L’olio motore sbagliato (mai usare quello normale sui diesel con FAP) e i problemi al motore tipo iniettori sporchi o valvola EGR difettosa.

Additivi per il serbatoio: la soluzione di pulizia fai-da-te più semplice

La pulizia fai-da-te più accessibile passa dagli additivi che versi direttamente nel serbatoio. Costano poco, non servono attrezzi e funzionano discretamente sui blocchi leggeri.

Questi prodotti abbassano la temperatura necessaria per bruciare la fuliggine, permettendo al FAP di auto-pulirsi anche durante la guida cittadina. Perfetti come prevenzione o quando la spia si è appena accesa.

Il trucco? Versali con il serbatoio mezzo vuoto per renderli più concentrati, poi fai almeno 20 minuti di autostrada a velocità costante. Il motore deve essere bello caldo.

Kit spray: quando serve qualcosa di più aggressivo

Per gli intasamenti più ostinati, esistono i kit spray con sonda flessibile. Qui la pulizia fai-da-te diventa più tecnica: devi rimuovere un sensore e spruzzare il prodotto direttamente nel filtro.

Questi detergenti sciolgono i depositi più duri e raggiungono zone che gli additivi da serbatoio non toccano. Dopo l’applicazione è fondamentale fare la rigenerazione completa, altrimenti i residui sciolti rimangono lì a fare danni.

Detergenti professionali: l’artiglieria pesante

Ai prodotti più concentrati servono applicatori esterni come pistole o pompe. Roba seria per depositi notevoli impossibili da intaccare con altri metodi.

La procedura è più complessa: motore freddo, rimozione del sensore temperatura, iniezione a intermittenza del prodotto. Ma i risultati possono essere sorprendentemente efficaci anche su FAP molto compromessi.

Limiti della pulizia fai-da-te

Sii realistico: la pulizia fai-da-te ha i suoi limiti. Gli additivi lavorano principalmente sulla fuliggine carboniosa, ma sono quasi inutili contro le ceneri che si accumulano nel tempo.

Se il FAP è gravemente intasato, soprattutto con anni di utilizzo scorretto, difficilmente tornerà come nuovo solo con i prodotti chimici. In questi casi l’unica è l’intervento professionale con pulizia ad ultrasuoni o sostituzione.

Prevenzione: meglio di qualsiasi cura

Vuoi evitare problemi? Cambia le tue abitudini. Almeno una volta a settimana fai un bel viaggetto in autostrada di 20-30 minuti. Il FAP ti ringrazierà bruciando tutta la robaccia accumulata.

Usa sempre olio Low-SAPS e non interrompere mai le rigenerazioni automatiche. Piccoli accorgimenti che ti faranno risparmiare un sacco di soldi.

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